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[Musica] noi ci vediamo i nostri territori sotto assalto chiediamo che la transizione energetica venga regolamentata l’innovazione crea sempre preoccupazione perché va saputa comunicare e soprattutto bisogna far capire i vantaggi le rinnovabili sono anche un’opportunità anche si solo un problema Guardate che magnifico Orizzonte che rischia di essere da una selva di pale eoliche [Musica] nell’area industriale di Portoscuso nel sudovest della Sardegna la torre della centrale termoelettrica svetta accanto a una quarantina di pale eoliche è una delle tre centrali sarde che bruciando Carbone o scti il 7% dell’energia elettrica regionale intorno a me ci sono i simboli della sfida che ha intrapreso l’Europa la fine delle Fonti fossili e lo sviluppo delle energie rinnovabili il passato e il futuro ma nel presente la gestione della transizione energetica scatena un’ondata di protesta tra i fondatori di un comitato di residenti contro la speculazione energetica ci porta nel suo terreno a Portoscuso già in parte espropriato durante la costruzione di uno degli impianti eolici più grandi d’Italia terminato nel [Musica] 2011 in quest’area Qui c’è un progetto per 213 di impianto fotovoltaico dall’altra parte c’è un altro progetto di 73 ettari noi chiediamo che la transizione energetica venga regolamentata rispettando i diritti dei residenti dei proprietari terrieri e che ci sia un ritorno economico partiamo verso il vicino comune di nuraj Figus a incontrare un membro del comitato il terreno della sua azienda familiare rischia di essere espropriato ospiterà una sottostazione per raccogliere le energie prodotte dai nuovi impianti eolici e fotovoltaici in questa zona sono previsti oltre 12 progetti ogni progetto prevede circa 12200 particelle in esproprio una devastazione totale molte persone non sanno ancora niente Sono ignari di tutto senza questa terra si preoccupa venancio il futuro della sua famiglia è a rischio questo terreno è un’unica os rimasta in questo territorio già devastato ed inquinato da altre realtà industriali Alli ce lo espropri anno con delle cifre rorie da 0,58 a poco più di €2 al Met quad chi viveva da questo non so come Con quale altra forma di sostentamento potrà vivere 3 anni di ritardo nella legge Nazionale sulle aree idonee hanno fatto esplodere le richieste per nuovi progetti la Sardegna ha ricevuto oltre 800 domande abbastanza per produrre 56 gw di energia verde su 6,2 che l’isola dovrebbe produrre entro il 2030 per arrivare a zero emissioni in Europa nel 2050 ma di Quanta energia rinnovabile ha bisogno la Sardegna quante di queste richieste potrebbero andare a buon fine l’ho chiesta uno dei maggiori esperti nazionali in materia all’Università di Cagliari oggettivamente Siamo di fronte ad una massiccia richiesta di percorsi autorizzativi che sono ancora all’inizio non siamo davanti ad una invasione di impianti secondo Pilo non più di una decina di gigawatt saranno realizzabili in Sardegna e serviranno principalmente al fabbisogno della Regione una volta chiuse le centrali fossili questi 6 gw che alcuni arrivano a stimare al 2050 dovrebbero essere 10 Questo è il numero maggiore che può circolare di questi 10 2 gw Già li abbiamo realizzati saranno in grado di coprire tutta la nuova domanda elettrica a transizione avvenuta Se solo una parte di queste 800 domande andrà in porto dove saranno allestiti gli impianti e chi [Musica] deciderà da queste domande è nato un caso politico la neoeletta presidente della regione ha bloccato da luglio tutte le autorizzazioni con una moratoria rapidamente impugnata dal governo ci siamo posti Intanto il tema di arginare questa marea di autorizzazioni con una sospensiva che aveva il compito di prendere tempo di costruire una legge regionale per le aree idone per le aree non idone per quelle ordinarie e per quelle vincolate la presidente intende utilizzare la moratoria per definire un piano energetico regionale soprattutto per creare una società energetica locale noi abbiamo un’opportunità nella misura in cui l’energia elettrica la possiamo produrre e il prezzo lo fanno i produttori la Sardegna ha la possibilità di avere un ruolo attivo e non di subire la gestione la produzione di energia conto [Musica] terzi Nell’attesa di un piano energetico regionale della definizione delle aree idonee una quarantina di progetti autorizzati in precedenza sfuggono alla uno di questi è nel comune di Villa Cidro Guardate la dimensione di queste pale sono destinate a uno dei Nove aerogeneratori del parco Ionico di Villa Cidro in fase di costruzione dopo 16 anni di iter burocratico e l’avvallo di tre Amministrazioni comunali e nonostante questo oggi fortemente contestato Antonio Muscas ingegnere meccanico e membro del comitato locale contro la speculazione energetica è convinto che le multinazionali lascino solo briciole al territorio facilitate da decreti statali le compensazioni non sono economiche sono compensazioni in opere che possono essere la realizzazione di piste ciclabili si tratta comunque di compensazioni non obbligatorie che non possono superare mai il 3% dei proventi di questi impianti secondo Antonio una giusta transizione energetica passa attraverso la revisione dell’intero mercato dell’energia la produzione elettrica Non può essere lasciata in mano ai privati è necessario che qua rinvenga il pubblico perché il numero della potenza degli impianti deve essere adeguatamente calibrata rispetto alle nostre [Musica] esigenze anche il mare sardo è finito nel mirino delle multinazionali e sugli impianti offshore è il governo a decidere ma manca ancora il piano nazionale di gestione dello spazio Marittimo di fatto l’iter dei progetti va avanti senza regole che indichino dove posizionare gli impianti e come sono stati presentati oltre 20 progetti per la realizzazione di impianti eolici offshore otto di questi potrebbero essere installati qui al largo della Costa dell’isola di San Pietro sulle rotte dei tonni e del Falco della regina è in fase avanzata l’iter dell’ic nusa Wind Power un progetto dietro al quale c’è anche la multinazionale a partecipazione statale Eni la popolazione è schierata contro questo impianto consiste di 42 Meg pale eoliche di 285 m di altezza nel punto più elevato è un’isola di 30 km di lunghezza e 10 km di larghezza quindi secondo noi ci sarà un impatto devastante e irreversibile sull’ambiente Marino l’amministrazione di Carloforte ha espresso pareri negativi sui progetti offshore le richieste del comune sono state per il momento ignorate non è neppure possibile leggere per intero tutta l’istruttoria della pratica perché alcune parti sono state coperte e quindi non si riesce ad avere Bene bene Chiara quali siano gli gli studi a supporto delle loro conclusioni sul fatto che gli impatti In realtà sarebbero Nulli o comunque assolutamente limitati e che poi sarebbero di breve [Musica] periodo 50 anni è grosso modo la durata di vita di questi impianti che si costruiscono oggi come saranno queste coste e questi territori tra 50 anni qui in Sardegna e in Europa popolazione e territorio pagano già gli errori del passato anche nel nome delle energie rinnovabili riparare il danno è oneroso e non sempre possibile l